SCULTORE
Pasquale Simonetti
Pasquale Simonetti nasce a Carbonara di Nola, piccolo paesino della provincia di Napoli. Frequenta l’istituto d’Arte di Napoli, lì sperimenta la lavorazione dei materiali e conosce le diverse declinazioni delle arti figurative. Durante gli studi inizia la lavorazione del gesso, proseguendo poi con il marmo ed il legno. Terminati gli studi collaborava con gli artisti conosciuti durante gli studi. Inizia la sua attività espositiva.
OPERE MONUMENTALI
GRAFICHE
SCULTURE
MOSTRE PERSONALI
Le Opere
Ipocrisia
Marmo e Basalto
Liberazione
Bronzo
La Maschera
Basalto
La scultura è il commento migliore che un pittore può fare sulla pittura.
– PABLO PICASSO
L’incanto delle forme nella meraviglia del reale
ANTONELLA NIGRO - Critico d'arte
L’opera di Pasquale Simonetti si snoda attraverso una profonda conoscenza dei materiali impiegati e della Natura, con la quale, l’artista condivide espressioni e forme. Il legno di rovere, ciliegio, pioppo, la radica di noce divengono, nelle sapienti mani dell’artista, materiali d’eccellenza per plasmare figurazioni suggestive e di forte impatto visivo. La celebrazione è sicuramente la vita e l’ininterrotto ciclo dell’esistenza, che inizia già con la scelta del materiale: il legno. Quest’ultimo, infatti, metaforicamente annuncia la rinascita con le primaverili gemme, ma trae la sua forza dall’acqua, e, secondo una successione continua e perfetta, genererà, infine, il fuoco. Dunque, gli elementi primari coesistono nel legno, essendo parte essenziale d’esso e questa sacralità ancestrale del “tutto in uno”, è esperita dall’artista nell’elaborazione di forme suggerite, evocate, che, a volte, travalicano la realtà e propongono fatture e profili più vicini alla visione che al reale.
Questa dimensione sognante della quale si appropria la materia, si concretizza in sculture svettanti, lineari, di delicato equilibrio e di profonda eleganza. La sobrietà, anche nelle opere di grandi dimensioni, è giocata con accuratezza negli artifici che la luce compie accarezzando le superfici lucide o più grezze, donando dinamismo e vita alla tridimensionalità, che appare compiuta ed armoniosa nella sua purezza ed essenzialità.
Le opere scultoree di Pasquale Simonetti sovente sposano materiali diversi ove i cromatismi specifici costituiscono una tavolozza unica: le tonalità grigio-nere del basalto, il rosato della pietra arenaria, il bianco screziato del marmo e il giallo dorato della quarzite. Tutte si stagliano nello spazio e lo posseggono, tutte sono attraversate da un magico respiro, la loro concretezza è, dunque, disattesa, poiché la forma è danzante e libera nell’aria e da questa percorsa nelle sue curve, nelle sue convessità, nei suoi trafori, nei suoi naturali ricami.
Caro all’artista il tema della dualità, della costante lotta e attrazione dei principi contrapposti: bene e male, anima e corpo, luce e tenebra
che comporta, per comprenderlo appieno, un viaggio interiore che porti oltre i confini, al di là di limiti imposti, al superamento di barriere culturali. Molte, infatti, le opere che anelano e illustrano questa condizione, questo stato di grazia riferito alla liberazione, allo scioglimento dei vincoli di ciò che è meramente materiale, all’affrancamento dalle miserie dell’ipocrisia e dall’oppressione dell’indifferenza. Diviene, così, fondamentale la proposta e l’analisi del concetto di gioco, di canto, di volo, di attesa dinanzi al mare e tra le onde, cioè di una condizione legata alla leggerezza e all’ autenticità dell’infanzia, alle virtù dell’arte, alla bellezza innocente del mondo naturale. Altresì, profonda ed incisiva, appare la critica al potere e alla contemporaneità dominata da un esasperato egoismo, che sembra riuscire a corrompere anche l’ultima scintilla d’amore custodita nel cuore di ognuno. In questa condizione di crudele insensibilità l’artista è conscio che il suo compito è quello di far (ri)scoprire la meraviglia e l’incanto presente nella sostanza delle cose e del mondo e, allo stesso tempo, che l’Arte, oltre a magnificare la bellezza, deve disturbare tutto ciò che appare “comodo” e diventare opportunità e svelamento.izzato per importanti convegni e manifestazioni socio- culturali.
Note Critiche
CHRISTOPHE MOUREY
Basta vedere l’atelier dell’artista che è a volte un luogo di raccoglimento e di iniziazione, un libro aperto che ci da un insegnamento e una lettera su questa natura. L’universo per Pasquale Simonetti è come un presente atemporale per esprimere una verità eterna. Qui tutto è vivo, il concetto di bene e di male si equilibra in una profonda unità. La sua cosmologia permette la conciliazione degli opposti e così facendo rende sicura la permanenza dell’universo. Da sempre gli uomini fabbricano cosa di cui esse stessi sono dotati: Pasquale Simonetti, scultore, cerca con la materia, parla dell’universo, parte da considerazioni metafisiche per arrivare alla sua creazione.
GIUSEPPE ZOSCHI
Una morbida linea continua manifesta l’amore profondo che l’artista ha nei confronti di quella umanità che sta perdendo ogni pietas, ogni sentimento di solidarietà che traluce dalla bellezza dai particolari anatomici.
MINO IORIO
Così, dalla materia affiora la forma divenendo colore o pietra, il tassello di luce domina il costrutto figurativo imponendosi con la sua iridescenza e il legno si lascia plasmare e sgrossare per diventare gli unici, grandi, messaggi dominanti, quelli che assurgono a «generatori di abbracci». Qui, tra queste creazioni, l’arte unisce i corpi di coloro che osservano. Gli astanti si sentono avvolti dalle opere stesse diventando testimonianza diretta di chi le ha posto in essere.
Eventi e Media
“IL CUSTODE DI NEUROMED”
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Roma - Centro Artistico culturale - Storica Galleria La Pigna Mutatio naturae Le sculture di Pasquale Simonetti Di Laura De Luca Ho sempre ammirato gli scultori per la loro dimestichezza diretta e schietta con madre Natura. Più dei pittori, che trattano in...
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